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«Se è vero che, nell'epoca contemporanea, non si può tracciare ancora l'iter storico del romanzo, è però incontestabile come già si delinei la linea alla quale appartengono i bravi scrittori che spesso sono anche poeti. Questo spaccato cronologico annovera certamente Duccio Corsini, che ha al proprio attivo numerose raccolte di poesia e due romanzi, e ciò avviene con oggettivo distacco dalla narrativa del passato, vale a dire dal Futurismo, dal Crepuscolarismo, come dalle correnti letterarie del Novecento della "Voce" e della "Ronda", come dal Simbolismo e dal Surrealismo, compreso l'ultimo Ermetismo e Neorealismo, fino alle avanguardie. Il tutto per dire che Corsini possiede nella sua linea di romanzo niente di ciò ma al contempo un po' di tutto ciò, in quanto, come altri, oggi lo scrittore si muove in modo del tutto autonomo, andando a realizzare un racconto del ricordo secondo un concetto idealistico-esistenziale, con forte connotazione contemplativa caratterizzata da sfumature delicatamente poetiche, che si realizzano tramite la cifra narrativa. Infatti fin dall'inizio lo scrittore caratterizza l'intero iter narrativo dei fatti del romanzo in modo del tutto creativo, dando allo stesso il titolo di "Oltre il ruvido guanto del passato" che come avviene nelle sue pubblicazioni precedenti conferisce alto valore simbolico-esplicativo all'opera [...]» (dalla Prefazione di Lia Bronzi)